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Fondo Impresa Donna: 200 milioni per lo sviluppo dell’imprenditoria femminile

03/05/2022

Procedura a sportello sul portale Invitalia.

Dopo la pubblicazione a dicembre del Decreto MISE in Gazzetta Ufficiale, è ora operativo il “Fondo impresa femminile”, strumento finalizzato ad incentivare la nascita di nuove aziende a trazione femminile e allo sviluppo e al consolidamento di quelle già esistenti.

A partire dal mese di maggio è possibile l’accesso ai contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati, con una dotazione finanziaria di 40 milioni di euro previsti dalla Legge di Bilancio 2021 e 160 milioni di euro previsti dal PNRR in risposta all’obiettivo che si propone un aumento di 4 punti percentuali dell’occupazione femminili.

Imprese femminili, o meglio “soggetti a prevalente partecipazione femminile” che il decreto definisce come:

  • società cooperative e società di persone in cui il numero di donne socie rappresenti almeno il 60% dei componenti la compagine sociale;
  • società di capitali le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne;
  • imprese individuale la cui titolare è una donna;
  • lavoratrici autonome.

Gli incentivi variano in base alla data di costituzione dell’azienda.

 

Imprese costituite da meno di 12 mesi

Per la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile si prevedono contributi a fondo perduto a copertura di spese ammissibili:

pari al 50% per budget compresi tra i 100.000 e i 250.000 euro

pari all’80%, per un massimo di 50.000 euro, per piani di impresa inferiori ai 100.000 euro. Per donne in stato di disoccupazione che avviano un’impresa il beneficio sale al 90% delle spese ammissibili.

Interessate le imprese che operano in ambito produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli, della fornitura di servizi, del commercio e del turismo 

Nei programmi di investimento, che devono terminare entro 24 mesi dalla data di concessione dell’agevolazione, possono rientrare:

  • immobilizzazioni materiali come impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa,
  • immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata
  • servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
  • personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;
  • esigenze di capitale circolante nel limite del 20 per cento delle spese complessivamente ritenute ammissibili (materie prime, sussidiarie, materiali di consumo, servizi di carattere ordinario, strettamente necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa, godimento di beni di terzi, inclusi spese di noleggio, canoni di leasing, oneri di garanzia.)

Come detto, le imprese femminili che hanno intenzione di richiedere i contributi a fondo perduto devono essere costituite da meno di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione.

Per quanto riguarda le lavoratrici autonome queste “devono essere in possesso unicamente della partita I.V.A., aperta da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, fatti salvi l’avvenuta iscrizione all’ordine professionale di riferimento, ove necessaria per l’esercizio dell’attività professionale interessata, nonché il possesso degli ulteriori requisiti”.

                                                          

Imprese costituite da più di 12 mesi

Per le imprese costituite da più di 12 mesi (o partite IVA aperte da più di 12 mesi) le spese ammissibili possono arrivare fino a 400.000 euro e i benefici consistono in parte in contributi a fondo perduto e in parte in finanziamento agevolato così strutturato:

  • tasso zero
  • durata massima di otto anni;
  • da rimborsare dopo dodici mesi a decorrere dall’erogazione dell’ultima quota dell’agevolazione, con rate semestrali costanti posticipate, scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno;
  • senza forme di garanzia.

 

I benefici vanno a coprire l’80% delle spese ammissibili (con un massimo di 20% per il capitale circolante), 50% con contributo a fondo perduto e 50% con finanziamento agevolato.

In caso di impresa costituita da più di 36 mesi, le spese di di capitale circolante (fino a un massimo del 25% del piano di impresa) sono agevolate solo con il contributo a fondo perduto, mentre quelle di investimento anche con il finanziamento agevolato.

 

Per tutte le imprese beneficiarie, a prescindere dalla data di costituzione, spettano infine servizi di assistenza tecnico-gestionale per un valore massimo di 5.000 euro.

Le richieste, che seguiranno una procedura valutativa a sportello, dovranno essere inviate online attraverso il portale Invitalia.