I dati del Politecnico di Milano
L'Osservatorio EdTech della School of Management del Politecnico di Milano ha esaminato il mercato del digital learning in Italia nel report recentemente pubblicato dal titolo "Il mercato dell'Educational Technology: l'analisi della domanda e dell'offerta in Italia e delle startup internazionali".
Il fatturato totale delle aziende censite dal report vale circa 39 miliardi di euro, di cui circa 19,5 miliardi attengono al mondo dell'Educational Technology, mentre la restante parte rientra nel settore della consulenza e dei servizi per mercati differenti.
Secondo il rapporto, le imprese italiane investono il 47% del proprio budget per la formazione in digital learning anche se nel 42% dei casi l'onerosità dell'investimento costituisce una criticità. Tra i vantaggi derivanti dall'Educational Technology, nell'83% dei casi la flessibilità della fruizione gioca un ruolo fondamentale: grazie a questa, il lavoratore può gestire autonomamente la sua formazione scegliendo il tempo e il luogo più adatto alle sue esigenze. L'analisi mette in risalto anche altri benefici, tra cui la realizzazione di nuovi prodotti formativi che espandono le possibilità di apprendimento, il basso costo dell'erogazione e il miglioramento della qualità formativa.
Dal punto di vista delle scuole e delle università, per l'86% delle prime e per il 77% delle seconde gli investimenti futuri in tecnologie sono definiti come un obiettivo strategico: sono queste ormai che supportano l'istruzione negli istituti scolatistici e universitari. Infatti, nel 99% dei casi si utilizza il registro elettronico, il 93% usa lavagne interattive e videoproiettori e il 79% ricorre a piattaforme per la gestione dell'aula a supporto della didattica digitale integrata.
Tra i maggiori vantaggi segnalati emergono una migliore efficienza amminsitrativa (87%), la maggiore facilità nella condivisione di best-practices tra colleghi (54%) e una maggiore inclusività della didattica (51%). Le criticità riscontrate riguardano invece le competenze del personale docente (54%) e amministrativo (42%). Tuttavia, il report evidenzia come le scuole ancora non si siano affacciate alle tecnologie più avanzate come software per laboratori, learning app e gaming, realtà virtuale/aumentata o intelligenza artificiale.